Fiuggi o non Fiuggi: come aumentare subito l’accoglienza turistica

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Secondo voi si sceglie prima il vestito e poi la festa o si sceglie un vestito in base alla festa a cui si intende partecipare?

Ho partecipato ad un surreale incontro di architettura a Fiuggi organizzato da studenti di un Master che stavano facendo la tesi sulla rigenerazione urbana delle città termali con un particolare attenzione alla città di Fiuggi.

Premetto che ho due master in bioarchitettura presi alcuni anni fa quando il tema della partecipazione e della sostenibilità era ancora sconosciuto alla maggior parte dei professionisti. Proprio durante il secondo Master all’università di Bologna presi la mia decisione di occuparmi di strategia e comunicazione e di non fare più la progettista. Una decisione che mi ha portato nel settore del turismo.

In questi anni il contesto socio-economico e la digitalizzazione della nostra vita ha modificato radicalmente i comportamenti delle persone al punto che vecchi modelli sono entrati in crisi e i nuovi sono percepiti meglio dai paesi emergenti che da quelli ancorati alle opportunità del passato.

Fiuggiha visto il suo glorioso passato qualche anno fa ed ora è in cerca di un suo riposizionamento che molti residenti sperino che non modifichi troppo le loro consuetudini.

Una cosa è certa: la sua identità è stata costruita su acque ed alberghi. Soprattutto nella parte bassa che per qualche decennio ha offuscato il centro storico. Poi è cambiato tutto ma resta il fatto che Fiuggi è il secondo polo alberghiero del Lazio e si trova sulla strada fra Roma e Napoli. Se ne sono accorti alcuni operatori Coreani ma parleremo di questo dopo.

Gli studenti di questo master hanno presentato la loro visione e la loro proposta di interventi iniziali dando alla voce ‘turismo’ lo stesso peso di ‘anziani locali’, ‘millenials locali’’ e ‘famiglie locali’. Ma alcune parti di Fiuggi sono destinate alla valorizzazione e alla attrazione di alcuni target di turisti che devono essere individuati.

Dopo la presentazione, tutti gli studenti con professionisti locali sono andati a progettare la rigenerazione architettonica di alcune strutture. Ma senza interrogarsi in che modo queste possano entrare in una visione strategica di una rigenerazione di Fiuggi che, a mio modesto avviso, non può che essere anche una rigenerazione della sua identità turistica alla luce delle nuove dinamiche socio-economiche.

Rigenerare Fiuggi è un lavoro impegnativo di squadra che coinvolge una serie di competenze diverse. Se non si individuano i diversi target turistici attorno ai quali pensare ad una rigenerazione di Fiuggi è come scegliere il vestito per uscire prima ancora di sapere dove si vuole andare. Scegliere la Norvegia o Miami presuppone abbigliamenti diversi.

E se si cambia emisfero, allora l’abbigliamento è totalmente diverso!

Come valorizzare il turismo dei Coreani

Ma c’è una cosa che mi crea un particolare disturbo e devo confessare che sono andata a Fiuggi apposta per controllare l’evoluzione di un fenomeno turistico molto particolare: quello dei coreani. Qualche anno fa alcuni operatori coreani hanno deciso di investire a Fiuggi e di avviare collaborazioni turistiche vista la vicinanza con Roma e i prezzi minori anche per strutture di valore.

Due anni fa mi ero seduta a Piazza Spada per un paio di ore e avevo visto passare centinaia di coreani: alcuni in coppia, altri in gruppo, altri erano chiaramente membri di una stessa famiglia. Giovani, bambini, anziani e vecchi: tutte le generazioni erano rappresentate.

Eppure non c’era un bar o un negozio che esponesse una scritta in coreano o una proposta in inglese. Era come se questi turistici fossero trasparenti o la loro presenza rappresentasse un fastidio. Ed in effetti mi sono trovata al Golf Club di Fiuggi durante una competizione di Coreani e i camerieri sghignazzavano con commenti offensivi all’odore delle pietanze coreane.

Sciocchi Fiuggini!!  A Rimini non si lascerebbero mai scappare una occasione del genere!

Ogni giorno 200 nuovi turisti che passeggiano e nessuno che presta loro attenzione. Sono passati 2 anni e a Piazza Spada trovo studenti che pensano alla rigenerazione e nessuno che pensa alla valorizzazione dell’esistente.

Da una parte è vero, la cucina coreana è forse la meno attrattiva del mondo… ma siete mai stati a Seul? Avete visto le fabbriche verticali? Avete mai letto Ha-Joon Chang? Il libro “Cattivi Samaritani: il mito del libero mercato e l’economia mondiale” lo consigliavo come obbligatorio a tutti i miei studenti del corso di Negoziazione Urbanistica che tenevo all’università di Tor Vergata.

Avete un telefonino Samsung? Un televisore LG? Una macchina Hyundai?

Allora ho deciso: Faremo un ‘micro-corso su come fare business con i turisti coreani’. In una prima parte racconteremo la Corea in modo da comprendere le loro dinamiche e il loro modo di pensare. Nella seconda parte racconteremo come fare business con loro diventando Friend of Tourist – Amico del Turista.

Il costo degli incontri è di 90 Euro a persona, comprende una degustazione coreana ed è aperto ad un massimo di 20 persone. Il seminario ha l’intento di aprire nuovi mercati di business e si consiglia di non partecipare se non si vuole lavorare nel campo della accoglienza turistica. Faremo il corso ai primi di settembre al termine della attuale stagione turistica.

Per iscrizioni rivolgersi a Roberta Gabrielli: roberta@discoverplaces.travel che darà anche le coordinate per il pagamento.

È previsto uno sconto del 20% a chi si iscrive immediatamente.

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